Prassi - PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - Comunicato 05 aprile 2016

Piano nazionale di riforma delle professioni

 

Il Dipartimento Politiche Europee ha inviato alla Commissione europea il Piano nazionale definitivo di riforma delle professioni.

Il Piano è stato realizzato dal Dipartimento Politiche Europee in collaborazione con le amministrazione pubbliche, l'Isfol e le Regioni, sentiti gli Ordini, i Collegi e le associazioni di categoria e dà attuazione all'art. 59 della direttiva 2005/36/CE [apri il .pdf] sul riconoscimento delle qualifiche professionali che richiede lo screening di tutta la regolamentazione nazionale per valutare se sia non discriminatoria, proporzionata e basata su un motivo imperativo di interesse generale.

L'obiettivo della direttiva è una possibile riduzione o modifica della regolamentazione sproporzionata dei servizi professionali, considerata dall'Unione Europea una delle cause di maggiore ostacolo alla mobilità dei professionisti e, conseguentemente, alla crescita economica e allo sviluppo dell'occupazione.

L'Italia ha provveduto all'aggiornamento del proprio database sulle professioni regolamentate: sono 174 le professioni inserite, erano 143 nel database precedente, 41 le professioni di nuovo inserimento.

Il Piano prende in considerazione tutte le professioni regolamentate in Italia, comprese quelle relative al cosidetto cluster 1 (servizi alle imprese, costruzioni, industria, settore immobiliare, trasporto, commercio al dettaglio e all’ingrosso) già presentate con il Piano intermedio a luglio 2015, e che per facilità di lettura sono state mantenute separate dalle schede del cosidetto cluster 2 (tutte le professioni non rientranti nel cluster 1).

Il Piano, che ha permesso una approfondita valutazione di tutto il mondo delle professioni, ha individuato tre linee di azioni prioritarie:

- la revisione dei percorsi formativi di alcune professioni tecniche (ingegneri, periti);

- la valutazione e l'adeguamento degli esami di Stato per i titoli di studio per renderli più aderenti all'attività professionale;

- l'istituzione con le amministrazioni competenti di un tavolo tecnico dedicato alle professioni la cui formazione professionale è demandata alle Regioni.

A marzo 2016, l'Italia risulta tra i soli sei Stati membri che hanno garantito un recepimento completo della nuova direttiva qualifiche e tra i 17 che hanno presentato il Piano.