Lavoro "nero": la legge di bilancio aumenta le sanzioni del 20%

Al fine di contrastare il lavoro sommerso, la legge di bilancio 2019 ha previsto l’incremento del 20 per cento delle violazioni comminate in caso di assunzione dei lavoratori senza preventiva comunicazione al Centro per l’impiego.

Nel dettaglio, l’incremento del 20 per cento, apportato dal comma 445 della finanziaria, riguarda le sanzioni irrogate per l’impiego di lavoratori senza la preventiva comunicazione al Centro per l’impiego:
- da euro 1.800 a euro 10.800 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore fino a 30 giorni di effettivo lavoro (prima dell’incremento in parola, da euro 1.500 a euro 9.000);
- da euro 3.600 a euro 21.600 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore da 31 a 60 giorni di effettivo lavoro (prima dell’incremento in parola, da euro 3.000 a euro 18.000);
- da euro 7.200 a euro 43.200 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore oltre 60 giorni di effettivo lavoro (prima dell’incremento in parola, da euro 6.000 a euro 36.000).
Le maggiorazioni sono raddoppiate laddove, nei 3 anni precedenti, il datore di lavoro sia stato destinatario di sanzioni amministrative o penali per i medesimi illeciti.
Aumentano del 20 per cento altresì le sanzioni inflitte per la violazione delle disposizioni relative alla somministrazione di lavoro (art. 18, D.Lgs. n. 276/2003), all’orario di lavoro e al riposo giornaliero e settimanale (art. 18-bis, co. 3 e 4, D.Lgs. n. 66/2003), al distacco (D.Lgs. n. 136/2016).

Ancora, aumentano del 20 per cento gli importi dovuti per la violazione delle altre disposizioni in materia di lavoro e legislazione sociale, individuate con apposito decreto del Ministero del lavoro.
Sono incrementate, invece, del 10 per cento, gli importi dovuti per la violazione delle norme in materia di sicurezza del lavoro, di cui al Decreto Legislativo n. 81/2008, sanzione in via amministrativa o penale.
Infine, al fine di rafforzare l’attività di contrasto del fenomeno del lavoro sommerso e irregolare e la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, l’Ispettorato nazionale del lavoro è autorizzato ad assumere a tempo indeterminato, con un incremento della dotazione organica, un contingente di personale prevalentemente ispettivo pari a 300 unità per l’anno 2019, a 300 unità per l’anno 2020 e a 330 unità per l’anno 2021.