Prassi - CNCE - Comunicato 23 ottobre 2017

Anomalia applicazione Ccnl diversi da quelli dell'edilizia

 

Si comunica che sono numerose le segnalazioni, provenienti dal territorio, di Associazioni che, reclamando la loro rappresentatività al livello nazionale, tentano di fare campagna pubblicitaria per attirare al loro interno nuovi associati facendo leva su costi contrattuali inferiori e disconoscendo l'obbligo di iscrizione alle Casse Edili/Edilcasse.

Per tale ragione si ritiene necessario intervenire nuovamente con dei chiarimenti che fughino ogni dubbio, che riportino alla regolarità e alla legalità e che sensibilizzino le Casse ad un'azione capillare sul territorio al fine di contrastare fenomeni di fuoriuscita dal sistema, aggirando le norme con escamotage che alterano completamente gli equilibri e la concorrenza degli operatori sul mercato e danneggiano, nel contempo, tutti coloro che operano nel rispetto delle norme.

La corretta applicazione del contratto collettivo, l'applicazione del contratto collettivo giuridicamente rilevante, il rispetto degli obblighi scaturenti dall'applicazione del contratto collettivo sono i pilastri di una corretta concorrenza sul mercato per tutti gli appalti di lavori pubblici e privati.

Le imprese che operano nell'edilizia e che svolgono lavorazioni merceologicamente riconducibili a tale attività, devono applicare il contratto collettivo dell'edilizia che, peraltro, come noto, deve essere quello promanante dalle parti sociali comparativamente più rappresentative al livello nazionale.

In tal senso si ricordano: l'esaustiva nota del Ministero del Lavoro del 24 marzo 2015; l'art. 51 del D.Lgs. n. 81/2015; l'art. 30, co. 4 del D.Lgs. n. 50/2016 (Codice degli Appalti).

Il possesso di tale requisito è condizione ai fini della regolarità e del corretto operare sul mercato nella leale competitività tra le imprese.