Codice del Terzo settore: chiarimenti sulla nozione di "interesse sociale"

5 ago 2022 Il Ministero del Lavoro, con la nota del 4 agosto 2022, n. 11379, ha fornito chiarimenti in merito alla nozione di "interesse sociale" e di "particolare interesse sociale", prevista dall’ art. 5, D. Lgs. 3 luglio 2017, n.117 (Codice del Terzo settore) nel declinare le attività di interesse generale.

L’art. 5 del Codice del Terzo settore, nel declinare le attività di interesse generale, prevede, con riferimento a talune di esse, uno specifico elemento qualificatorio: difatti, sono considerate di interesse generale le "attività culturali di interesse sociale"; "la ricerca scientifica di particolare interesse sociale"; l’ "organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche e ricreative di interesse sociale"; l’ "organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale" .

A tale riguardo la nota in oggetto si propone di fornire una puntuale perimetrazione dei concetti di "interesse sociale" e di "particolare interesse sociale.

Non tutte le attività di interesse generale sono anche di interesse sociale. Ciò spiega la ragion d’essere della specificazione di cui all’art. 5 del CTS.
Alcuni ambiti di attività, dunque, al fine di collocarsi nel novero delle "attività di interesse sociale"della citata disposizione, devono essere "di interesse sociale" o "di particolare interesse sociale". Di seguito le attività che devono possedere tale requisito.

Attività culturali di interesse sociale con finalità educativa

Nell’ambito della formazione ed educazione hanno interesse sociale le attività culturali rivolte:

- agli associati ed ai loro familiari;

- ai giovani fino all’ età prevista per l’adempimento dell’obbligo scolastico ai fini del conseguimento del titolo di studio o della qualifica professionale;

- ai lavoratori al fine di potersi riqualificare e trovare nuove occasioni lavorative;

- ai soggetti appartenenti a categorie fragili, emarginate o disagiate e/o alle famiglie e alle reti sociali di tali soggetti;

- ai volontari e ai lavoratori degli ETS e degli enti pubblici e privati ;

- a persone che intendano impegnarsi – come lavoratori o volontari - nelle attività degli ETS, al fine di acquisire le adeguate competenze e motivazioni;

- ad altri ETS o enti senza scopo di lucro.

La finalità educativa deve essere intesa in una interpretazione ampia, capace di adattarsi nello spazio e nel tempo a contesti, luoghi e culture differenti tra loro.

Organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale

Tale categoria di attività di interesse generale deve essere distinta in due classi:

- l’organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale;

- le attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato.

Con riguardo alla seconda categoria, si deve ritenere che il requisito dell’interesse generale sia giudicato immanente dal legislatore.
L’interesse sociale costituisce, viceversa, il requisito supplementare dichiaratamente richiesto alle attività del primo tipo, ai fini della loro riconduzione entro il perimetro dell’interesse generale.

Non è dunque sufficiente che un’attività sia oggettivamente qualificabile come, ad esempio ricreativa, ma è necessario che questa riveli attitudine a svolgere quella funzione sociale geneticamente acclusa all’identità peculiare dell’ente di Terzo settore.

La funzione sociale delle attività interessate va osservata alla luce delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale richiamate dal legislatore tra i requisiti che caratterizzano lo schema identitario e di azione dell’ente.

Organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso

Rientrano in questo ambito le attività di organizzazione di viaggi, soggiorni, pellegrinaggi, gite ed escursioni la cui destinazione miri in via primaria ad accrescere la persona umana sotto tale profilo, anche con presenza di personale qualificato che funga da guida per i fruitori.

Le attività, inclusa la gestione delle strutture volte a raggiungere l’interesse sociale – anche attraverso esperienze di integrazione e inclusione - possono essere identificate ricorrendo alle caratteristiche dei gruppi beneficiari o alle modalità e ai contesti di erogazione.
Tra queste rientrano:

- il turismo equo e partecipativo che si propone, da un lato, di conseguire una equa remunerazione delle comunità locali presso cui il turismo impatta e, dall’altro, la costruzione di relazioni positive e consapevoli tra le popolazioni ospitanti ed il turista;

- il turismo sostenibile, la cui attuazione si ispira ai criteri dell’economia circolare, volto a promuovere, a titolo esemplificativo, la sostenibilità ambientale, la conservazione e il ripristino della biodiversità, l’efficientamento energetico, il contrasto al cambiamento climatico, la riduzione dell’inquinamento e del dispendio idrico.

- il turismo inclusivo, le cui attività sono fruite in contesti di condivisione partecipata e plurale, dove siano accolte e valorizzate, sia sul piano individuale che collettivo, le differenze etniche, culturali, religiose, politiche, di genere, psicofisiche, economiche e sociali.

Ricerca scientifica

Nell’ambito della ricerca scientifica non è sufficiente il mero "interesse sociale" (che può astrattamente ritenersi verificato per ogni nuova scoperta dell’umanità), ma è previsto un rafforzamento di tale concetto mediante l’aggettivo "particolare". Tale particolarità deve verificarsi in relazione all’oggetto stesso della ricerca, che deve consentire direttamente un beneficio sociale per la collettività, con ciò dovendosi intendere la tutela dei principi costituzionali.
A tale riguardo si segnalano:

- prevenzione, diagnosi e cura di tutte le patologie dell'essere umano;

- prevenzione e limitazione dei danni derivanti da abuso di droghe;

- studio delle malattie ad eziologia di carattere ambientale;

- produzione di nuovi farmaci e vaccini per uso umano e veterinario;

- metodi e sistemi per aumentare la sicurezza nella categoria agroalimentare e nell'ambiente a tutela della salute pubblica;

- riduzione dei consumi energetici;

- smaltimento dei rifiuti;

- simulazioni, diagnosi e previsione del cambiamento climatico;

- prevenzione, diagnosi e cura di patologie sociali e forme di emarginazione sociale;

- miglioramento dei servizi e degli interventi sociali, sociosanitari e sanitari;

- ricerche su supporti a prese di decisione di persone con disabilità intellettiva e percorsi per la loro autonomia;

- ricerche su modelli di relazione tra ETS e tra ETS e istituzioni e in genere su modelli di funzionamento del sistema Terzo Settore quali reti, amministrazione condivisa;

- ricerca su origine dei fenomeni migratori;

- ricerche su promozione e tutela dei diritti umani;

- prevenzione sanitaria e prevenzione legata ai corretti stili di vita;

- prevenzione in materia ambientale, compresa quella relativa al contenimento dell’emissione di Co2;

- sviluppo di tecnologie per applicazioni sociali;

- tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e naturalistico;

- tutela dei diritti civili e politici delle persone.