Prassi - ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMMERCIALISTI - Comunicato 08 luglio 2020

Rinvio nomina organo di controllo nelle piccole società emendamento inutile e dannoso

 

L'emendamento al DL Rilancio che rinvia al 2022 il termine per la nomina degli organi di controllo nelle piccole società è inutile e dannoso.

E' inutile perché arriva quando ormai le assemblee delle società si sono già svolte: il 28 giugno la gran parte delle società ha approvato il bilancio e in quel frangente ha nominato l'organo di controllo.

Ora cosa accade a quelle nomine?

Non solo, ma il messaggio che passa è decisamente preoccupante: le società virtuose che hanno adempiuto tempestivamente ad un obbligo di legge lo hanno fatto inutilmente mentre le società che si sono sottratte furbescamente all’obbligo vengono premiate.

L’emendamento è poi anche dannoso. Tutta la riforma della crisi di impresa si basa sui sistemi di allerta per evitare l'insolvenza ed i sistemi di allerta presuppongono organi di controllo terzi e professionali. Secondo l'emendamento, il 1° settembre 2021 entra in vigore la riforma della crisi di impresa e solo l'anno seguente c'è l'obbligo per le società della nomina degli organi di controllo.

Solo chi non ha mai conosciuto l’esercizio delle funzioni di controllo può evidentemente pensare e scrivere una simile norma. Come sarà mai possibile far funzionare tale sistema?

Il sistema dei controlli deve necessariamente essere già in piedi quando entrerà in vigore la riforma, così da consentirne l’applicazione immediata.

Non c'è dubbio che le società dotate di organo di controllo falliscano di meno, e la norma è stata studiata e scritta per conseguire tale obiettivo su larga scala e garantire un sistema più sicuro ed affidabile. Oggi il Legislatore ha di fatto barattato la funzionalità di fondo di un sistema con un piccolo risparmio per le singole società, ciò con grave danno per il Paese.

Molte società che a causa della grave crisi economica si trovano o si troveranno in difficoltà e che avrebbero avuto giovamento finiranno per fallire, con rilevanti danni per i lavoratori, per i fornitori, per gli istituti finanziatori.

Un emendamento inutile, dannoso e particolarmente miope, che affossa le imprese che potrebbero salvarsi in un momento di estrema delicatezza per il Paese.