Nuova IMU, le proposte dei commercialisti

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, con il comunicato del 10 luglio 2019, si dichiara favorevole alla proposta di legge che accorpa la TASI nell’IMU e suggerisce alcuni miglioramenti alla disciplina.

La proposta di legge, che opera un accorpamento della TASI nell’IMU, per il Consiglio nazionale è un intervento di semplificazione rilevante, più volte auspicato e recentemente ribadito come prioritaria.
I Commercialisti nel corso dell’audizione, presso la Commissione Finanze della Camera, nell’ambito dell’esame della proposta di legge per l’istituzione dell’imposta municipale sugli immobili (nuova IMU), hanno avanzato le seguenti proposte:
- un’adeguatezza del sistema di tassazione che penalizza la mancata utilizzazione di un immobile, ossia la modifica dell’impianto disciplinare che prevede lo stesso identico carico fiscale IMU per un medesimo immobile utilizzato o non utilizzato, e che sottopone a IRPEF, nella misura del 50%, il reddito degli immobili ad uso abitativo non locati situati nello stesso Comune nel quale si trova l'immobile adibito ad abitazione principale, anche se assoggettati a IMU;
- il necessario cambio di logica fiscale sui casi di mancato utilizzo, è quello della equa ripartizione del carico fiscale tra utilizzatori e proprietari degli immobili. L’accorpamento della TASI nell’IMU dovrebbe essere attuata con modalità tali da ripartire in modo più adeguato il carico fiscale tra l’utilizzatore e il proprietario per non trasformare l’IMU in una "superpatrimoniale" che penalizza una volta di più i proprietari degli immobili che restano inutilizzati, rispetto a quelli degli immobili che trovano un loro utilizzo;
- la possibilità di operare una piccola riduzione dell'imposta o la possibilità di differire il versamento per gli immobili situati nei Comuni che non abbiano ancora predisposto, dal 2021 in avanti, le procedure previste nella proposta di legge per rendere disponibili ai contribuenti i modelli di pagamento precompilati. Una riduzione del 5-10%, con un tetto massimo di 50 euro, a titolo compensativo per il contribuente che dovrà calcolare da solo l'imposta dovuta o la possibilità di differire il versamento di 30 o 60 giorni rispetto alla scadenza, senza sanzioni e interessi, risulterebbe un utile sprone per i Comuni a predisporre i modelli precompilati e un segno di rispetto per i contribuenti;
- poiché la proposta di legge stabilisce che la nuova IMU è deducibile dalle imposte sui redditi nella misura del 60%, la necessaria coordinazione del testo con gli interventi del Decreto Crescita per effetto dei quali è già previsto nei prossimi anni un aumento della soglia di deducibilità dell’IMU che supera il limite del 60% e, a partire dal 2023, arriva al 100%.