Consiglio dei Ministri : approvato il Decreto sicurezza bis

Approvato dal Consiglio dei Ministri il cd. Decreto sicurezza bis, un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica (Comunicato Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 61/2019).

Il testo in questione interviene, in particolare, in materia di contrasto all’immigrazione illegale; potenziamento dell’efficacia dell’azione amministrativa a supporto delle politiche di sicurezza; contrasto alla violenza in occasione di manifestazioni sportive.
Tra le principali misure introdotte vi è l’attribuzione al Ministro dell’interno, nella sua qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, nell’esercizio delle funzioni di coordinamento dei controlli sulla frontiera marittima e terrestre italiana, nonché nel rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia, il potere di limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale, con l’eccezione del naviglio militare (nel quale rientrano anche le navi militari e le navi da guerra) e delle navi in servizio governativo non commerciale, per motivi di ordine e di sicurezza pubblica, ovvero quando, in un’ottica di prevenzione, ritenga necessario impedire il cosiddetto "passaggio pregiudizievole" o "non inoffensivo" di una specifica nave se la stessa è impegnata – limitatamente alle violazioni delle leggi in materia di immigrazione – in una delle attività elencate dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Convenzione di Montego Bay – UNCLOS), ossia il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti.
I provvedimenti limitativi o impeditivi dovranno essere adottati di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, secondo le rispettive competenze, informando il Presidente del Consiglio dei Ministri.
Attraverso una specifica modifica al Testo unico delle leggi sull’immigrazione, si prevede inoltre che in caso di inosservanza da parte del comandante della nave dei divieti e delle limitazioni imposti, il pagamento di una sanzione amministrativa variabile da un minimo di 10.000 euro a un massimo di 50.000, fatta salva l’applicabilità di eventuali sanzioni penali. In caso di reiterazione della violazione, si applica, altresì, la sanzione accessoria della confisca amministrativa con sequestro cautelare immediato.
Si estende, poi, la competenza delle procure distrettuali e la disciplina delle intercettazioni preventive alle fattispecie associative realizzate al fine di favorire l’immigrazione clandestina.
In materia di sicurezza pubblica, poi, il testo introduce misure volte a sviluppare l’attività di cooperazione internazionale di polizia nel campo delle operazioni sotto copertura e a chiarire che la comunicazione alle questure, da parte dei titolari di strutture ricettive delle persone alloggiate per un solo giorno vada effettuata "con immediatezza".
Rafforzato anche il quadro normativo a presidio del regolare svolgimento delle manifestazioni in luogo pubblico e aperto al pubblico, assicurando maggiore tutela agli operatori delle Forze di polizia impiegati in servizi di ordine pubblico attraverso l’inasprimento delle sanzioni previste per chi contravvenga al divieto di fare uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona. Prevista la reclusione da uno a quattro anni per chi, nel corso delle manifestazioni, lanci o utilizzi illegittimamente razzi, oggetti contundenti o gas; l’introduzione di specifiche circostanze aggravanti per reati commessi nel corso delle manifestazioni quali violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità, nonché per le condotte di devastazione e saccheggio e di danneggiamento.
Al fine di velocizzare l’esecuzione di sentenze di condanna per reati anche gravi, si prevede il supporto di un contingente di personale, fino ad un massimo di 800 unità, appositamente assunto con contratti a tempo determinato di durata annuale.
Si proroga al 31 dicembre 2019 la scadenza per l’adozione, da parte del Governo, di uno specifico regolamento per individuare le modalità di attuazione dei principi del Codice in materia di protezione dei dati personali in tema di trattamento dei dati effettuato per le finalità di polizia dal Centro elaborazioni dati (CED) del Dipartimento della pubblica sicurezza e da organi, uffici o comandi di polizia. Si proroga, infine, al 31 dicembre 2019, il termine di applicazione delle norme in materia di intercettazioni introdotte dal decreto legislativo 29 dicembre 2017, n. 216.