In arrivo lettere di compliance per attività estere del 2016

In relazione alle attività finanziarie detenute all’estero nel 2016 e ai redditi percepiti da tali attività, l’Agenzia delle Entrate ha approvato l’invio di lettere di compliance nei confronti di contribuenti che, sulla base dei dati trasmessi dalle Amministrazioni fiscali estere nell’ambito dello scambio automatico di informazioni, presentano anomalie dichiarative rilevanti (Provvedimento n. 247672 del 2019)

Nell’ambito degli accordi per lo scambio automatico di informazioni tra le Amministrazioni fiscali di diversi paesi, a decorrere dal periodo d’imposta 2016, gli Stati membri dell’UE sono tenuti a trasmettere le informazioni riguardanti i residenti negli altri Stati membri, in relazione ai conti finanziari di cui siano titolari.
Lo scambio di analoghe informazioni è previsto anche a livello extra UE da parte dei Paesi che hanno siglato i predetti accordi per lo scambio automatico di informazioni.
Le informazioni scambiate riguardano i dati identificativi dei titolari di conti finanziari (nel caso il titolare sia un ente o una società, anche i dati identificativi della persona o delle persone che ne esercitano il controllo), l’istituto finanziario presso cui è detenuto il conto, il numero identificativo del conto, l’eventuale entità non finanziaria passiva titolare del conto, di cui il contribuente risulti controllante, il saldo finale e la valuta del conto, gli importi dei pagamenti accreditati sul conto, a titolo di dividendi, interessi, proventi lordi o altro.
A fronte dei dati ricevuti dalla Amministrazioni fiscali estere, l’Agenzia delle Entrate ha effettuato un confronto con i dati dichiarativi presenti nei propri archivi.
Laddove sono state rilevate le anomalie più rilevanti tra i dati provenienti dall’estero e quelli dichiarati, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto le relative comunicazioni per la promozione della compliance, contenenti le seguenti informazioni:
a) codice fiscale, cognome e nome del contribuente;
b) numero identificativo della comunicazione e anno d’imposta;
c) codice atto;
d) descrizione della tipologia di anomalia riscontrata, che può riguardare gli obblighi di monitoraggio fiscale e/o l’indicazione degli imponibili relativi ai redditi di fonte estera;
e) possibilità per il destinatario di verificare i dati di fonte estera che lo riguardano, accedendo alla sezione "l’Agenzia scrive" del proprio Cassetto fiscale;
f) istruzioni (contenute in un apposito allegato) circa gli adempimenti necessari per regolarizzare la propria posizione, avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso;
g) invito a fornire chiarimenti e idonea documentazione, anche tramite il canale di assistenza CIVIS, nel caso in cui il contribuente ravvisi inesattezze nelle informazioni pervenute dalle Amministrazioni estere o abbia già assolto gli obblighi dichiarativi per il tramite di un intermediario residente;
h) modalità per richiedere ulteriori informazioni, rivolgendosi agli Uffici della Direzione Provinciale più vicina.
Le lettere di compliance hanno lo scopo di sollecitare da parte del contribuente una regolarizzazione spontanea, beneficiando dell’istituto del ravvedimento operoso. A tal fine deve essere presentata una dichiarazione integrativa, versando le maggiori imposte dovute, unitamente agli interessi, nonché le sanzioni in misura ridotta.
I medesimi dati di fonte estera messi a disposizione del contribuente nel proprio "Cassetto fiscale", sono resi disponibili alla Guardia di Finanza per le proprie attività di competenza.