Ministero per i beni e le attività culturali: accordo sul lavoro agile

Sottoscritto, il 13/3/2019, tra il MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI e CGIL-FP, CISL-FP, UILPA, CONFSAL-UNSA, CONFINTESA FP, FLP, l’accordo definitivo sullo smart working.

Per la durata di disciplina di un anno è avviato un periodo di sperimentazione per l’introduzione della modalità di lavoro agile o smart working nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Per "Lavoro agile" o smart working si intende una modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, finalizzata ad incrementare la produttività e ad agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (flessibilità di tempo e di spazio).
La prestazione potrà essere svolta nelle giornate di smart working dalla propria residenza o altra dimora, comunicate all’amministrazione o da altro luogo che sia specificato nell’accordo individuale.
Al fine di garantire un’efficace interazione con l’Ufficio di appartenenza ed un ottimale svolgimento della prestazione lavorativa, il personale deve garantire la contattabilità nell’arco della giornata di lavoro agile, per almeno l’85% del totale del numero di ore di lavoro giornaliero, secondo fasce orarie articolate in relazione all’orario di servizio.
L’articolazione complessiva dell’accordo permette di affrontare la fase sperimentale con i criteri che prefigurano una sua entrata a regime rispetto all’insieme delle attività individuate come lavorabili a distanza.
L’ampliamento delle attività che possono entrare nel lavoro agile è infatti il primo elemento di valutazione positiva dell’accordo unitamente alla eliminazione di alcune clausole che potevano diventare punitive per i lavoratori che fruiscono delle tutele sociali, impropriamente definite nella prima stesura come flessibilità.
L’accordo, entra adesso nella sua fase applicativa e la prossima settimana sarà emanata la relativa circolare, che consentirà l’estensione dell’istituto al 10% del personale in servizio presso ogni struttura, con la possibilità di redistribuire le opportunità nel caso le adesioni risultassero in misura inferiore a questa percentuale.
Il progetto pilota è rivolto ai ruoli del MiBAC con contratto di lavoro a tempo indeterminato appartenente al personale non dirigente di Area I, II e III.
Nelle valutazioni delle adesioni, nel caso invece di domande eccedenti la quota prevista, vengono inseriti criteri di preferenza che tengono conto delle particolari situazioni socio-familiari e di salute dei dipendenti.
Il progetto sperimentale di smart working, il cui monitoraggio si svolgerà con cadenza trimestrale, avrà ad oggetto in linea generale le seguenti attività:
a) attività di comunicazione (aggiornamento e gestione del sito web e dei canali social, attività compatibili con lo smart working relative alla predisposizione di eventi, quali mostre, convegni e giornate di formazione)
b) predisposizione di provvedimenti amministrativi, circolari, decreti, note, risoluzioni e pareri, anche in risposta a quesiti formulati da uffici interni all’Amministrazione e da soggetti esterni, attività di risposta a istanze e reclami, nonché attività di analisi dati e valutazione, gestione e aggiornamento banche dati (es. implementazione dei dati afferenti alla banca dati SIAP), monitoraggio, trasparenza e statistica;
c) attività di analisi, studio e ricerca, attività istruttoria, predisposizione di schede/ progetti/ relazioni/ modulistica/ verbali/ redazione di documentazione tecnica.
In merito alle modalità di svolgimento della prestatone lavorativa, il personale selezionato per la sperimentazione può svolgere la prestazione lavorativa al di fuori della sede di lavoro una volta alla settimana per un massimo di 5 giorni al mese.
Infine è del tutto evidente che un ruolo fondamentale, sia nella predisposizione dei progetti legati alle attività individuate che nel monitoraggio e nella valutazione degli stessi, lo avranno i Dirigenti degli Uffici ed è, pertanto fondamentale la massima attenzione nella fase di programmazione e nell’applicazione dell’accordo nei luoghi di lavoro, avendo cura che gli Uffici predispongano i progetti e identifichino in modo corretto la platea dei lavoratori, segnalando tempestivamente ogni comportamento improprio e ed eventuali rinunce a priori rispetto alla sua applicazione.