Legittimità nell'utilizzo dei permessi per assistenza ad un familiare disabile

Illegittimo il licenziamento di un lavoratore per l'utilizzo dei permessi e congedi " in funzione meramente compensativa delle energie impiegate per fornire assistenza ad un familiare disabile (CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 27 novembre 2018, n. 30676).

Il caso di specie riguarda il ricorso, accettato in Appello, di una lavoratrice licenziata per aver impropriamente utilizzato i permessi a lei concessi per ragioni di assistenza alla madre disabile e nell'aver usufruito di congedo per malattia risultata fittizia. La Corte di Appello nell’accogliere il ricorso della lavoratrice ha ritenuto le circostanze di fatto non idonee a sostenere l'addebito dovendosi annettere al concetto di "assistenza" un significato più ampio rispetto alla semplice e materiale accudienza del soggetto disabile e dovendosi altresì escludere valenza alla circostanza che la lavoratrice fosse uscita di casa nel giorno in cui era stata sottoposta ad un intervento chirurgico e fosse quindi in congedo per malattia, attesa la mancata prova della incompatibilità della uscita con la infermità dedotta.
La società datoriale ha presentato ricorso rigettato in Cassazione dichiarando i motivi inconferenti in quanto il decisum della corte è centrato sulla circostanza che la lavoratrice nelle giornate oggetto della contestazione aveva comunque dedicato il proprio tempo ad attività riconducibili in senso lato al concetto di assistenza, non potendo essere, questo, interpretato in senso restrittivo limitatamente alla sola attività di accudimento.
La Corte territoriale ha valutato in concreto la riferibilità delle attività svolte dalla lavoratrice, come accertate nel giudizio, alla cure ed assistenza della madre disabile anche considerando ed escludendo l'utilizzo dei permessi e congedi "in funzione meramente compensativa delle energie impiegate dal dipendente per la detta assistenza". Ha pertanto tenuto presenti i criteri interpretativi del concetto di assistenza come integrato dagli orientamenti del giudice di legittimità.