Legittimo il licenziamento del dipendente che critica la banca nel Blog

Legittimo il licenziamento del rappresentante sindacale per il contenuto di articoli redatti in materia di welfare aziendale non veritieri e lesivi dell'immagine della banca (CORTE DI CASSAZIONE - Sez. lav. - Sentenza 07 maggio 2018, n. 10897)

 

Il fatto riguarda un dipendente di una banca che, in due articoli scritti ad un blog ed un account di posta elettronica ad altissima diffusione, aveva addebitato alla banca la indicazione e diffusione di dati falsi relativi al Piano di Welfare aziendale del 2012. Le dette circostanze avevano costituito giusta causa di licenziamento perché avevano irrimediabilmente violato il vincolo fiduciario.
La Corte di appello di Roma aveva confermato la decisione assunta in primo grado relativa alla ritenuta legittimità del licenziamento intimato al dipendente a seguito del contenuto, non veritiero e lesivo dell'immagine della banca, degli articoli redatti dallo stesso in materia di welfare aziendale. Inoltre, la Corte aveva ritenuto tempestiva la contestazione e la successiva sanzione espulsiva.

Nel caso in esame la decisione della Corte di merito, nel confermare integralmente la sentenza del Tribunale, ha condiviso la mancata prova della falsità dei dati diffusi dalla Banca e il riferimento alla fondatezza e veridicità delle affermazioni contenute negli articoli redatti dal ricorrente, considerando compatibili i tempi intercorsi tra i fatti addebitati e la contestazione.
Nello specifico, sebbene la funzione di rappresentante sindacale svolta dal dipendente pone lo stesso, in tale ambito, su un piano paritetico rispetto al datore di lavoro, abilitandolo ad esercitare il diritto di critica, pur tuttavia tale diritto deve essere legittimamente esercitato nei limiti del rispetto oggettivo della verità. Alla luce di ciò, la Corte Di Cassazione ha rigettato il ricorso del dipendente.