Buona scuola: pubblicati gli otto decreti legislativi

Pubblicati in Gazzetta gli otto decreti legislativi sulla "Buona scuola", tra i quali quello sulla revisione dei percorsi dell'istruzione professionale, e il raccordo con i percorsi dell'istruzione e formazione professionale (D.Lgs. da n. 59 a 66/2017). Si tratta di un importante passo nel processo di fattiva collaborazione instaurata negli anni tra i dicasteri del Lavoro e dell'Istruzione, ulteriormente consolidata dall'avvio della cabina di regia per la gestione congiunta delle tematiche relative all'alternanza e all'apprendistato formativo, sia nell'istruzione sia nella formazione professionale.

Nello specifico, i provvedimenti prevedono:
- formazione e accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria e tecnica. Il decreto legislativo n. 59/2017 attua infatti il riordino, l'adeguamento e la semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli dei docenti, compresi quelli degli insegnanti tecnico-pratici, della scuola secondaria, per i posti comuni e per quelli di sostegno. Al fine di realizzare la valorizzazione sociale e culturale della professione è introdotto il sistema unitario e coordinato di formazione iniziale e accesso ai ruoli dei docenti per selezionarli sulla base di un concorso pubblico nazionale e di un successivo percorso formativo triennale. Tale sistema costituisce, insieme alla formazione universitaria o accademica e alla formazione in servizio, un percorso verticale unitario di formazione dei docenti della scuola secondaria, con l'obiettivo che essi acquisiscano e aggiornino continuamente le conoscenze e le competenze, sia disciplinari che professionali, necessarie per svolgere al meglio la loro funzione;
- revisione dei percorsi dell’istruzione professionale e raccordo con i percorsi dell ’istruzione e formazione professionale: il decreto legislativo n. 61/2017 supera la sovrapposizione tra istruzione professionale e istruzione tecnica attraverso il rafforzamento dell’identità dell’istruzione professionale, prevedendo indirizzi di studio ispirati a un moderno concetto di occupabilità, riferito ad ampie aree di attività economiche, e non a singoli mestieri. Si supera anche la sovrapposizione dei percorsi dell’istruzione professionale con quelli di formazione professionale (IeFP) di competenza delle Regioni, prevedendo il raccordo tra l’istruzione professionale e le istituzioni formative in modo stabile e strutturato. Viene inoltre riconosciuta alle scuole la possibilità di ampliare l’offerta formativa anche attraverso la realizzazione di percorsi di qualifica professionale, sempreché previsti dalla programmazione regionale. Si potenziano gli indirizzi di studio quinquennali dell’istruzione professionale attraverso l’incremento delle ore di laboratorio.
Il modello didattico è improntato al principio della personalizzazione educativa volta a consentire ad ogni studente di rafforzare e innalzare le proprie competenze per l'apprendimento permanente a partire dalle competenze chiave di cittadinanza, nonché di orientare il progetto di vita e di lavoro dello stesso, anche per migliori prospettive di occupabilità. Il sistema dell'istruzione professionale ha la finalità di formare la lo studente ad arti, mestieri e professioni strategici per l'economia del Paese per un saper fare di qualità comunemente denominato «Made in Italy», nonché di garantire che le competenze acquisite nei percorsi di istruzione professionale consentano una facile transizione nel mondo del lavoro e delle professioni. Sono stanziati infine 25 milioni per l’apprendistato;
- valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato. Il decreto legislativo n. 62/2017, fra l’altro, stabilisce che, al fine di favorire i rapporti scuola-famiglia, le istituzioni scolastiche debbano adottare modalità di comunicazione efficaci e trasparenti in merito alla valutazione del percorso scolastico delle alunni, certificando l'acquisizione delle competenze progressivamente acquisite anche al fine di favorire l'orientamento per la prosecuzione degli studi;
- effettività del diritto allo studio: il decreto n. 63/2017 promuove un sistema di welfare studentesco fondato sull’uniformità territoriale dei servizi per il diritto allo studio. Esso definisce, altresì, le modalità per l'individuazione dei requisiti di eleggibilità per l'accesso alle prestazioni da assicurare sul territorio nazionale e individua i principi generali per il potenziamento della Carta dello studente. Sono stanziati circa 40 milioni per le borse di studio, altri 10 milioni per i sussidi didattici agli alunni con disabilità e ulteriori 10 milioni per il comodato d’uso dei libri di testo e dei sussidi digitali;
- promozione della cultura umanistica e sostegno alla creatività. Il D. Lgs. n. 60/2017 prevede che il sistema nazionale d'istruzione e formazione debba promuovere lo studio e la conoscenza storico-critica e la pratica delle arti, quali requisiti fondamentali del curricolo, nonchè, in riferimento alle competenze sociali e civiche, sviluppare le capacità analitiche, critiche e metodologiche relative alla conoscenza del patrimonio culturale nelle sue diverse dimensioni;
- disciplina della scuola italiana all’estero: il D. Lgs. n. 64/2017 riordina e adegua la normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all'estero attuando un sinergico coordinamento tra il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e il Ministero dell'istruzione nella gestione della rete scolastica e nella promozione della lingua e della cultura italiana all'estero;
- sistema integrato di educazione e di istruzione per le bambine e per i bambini in età compresa dalla nascita fino ai sei anni: il provvedimento (D. Lgs. n. 65/2017) valorizza l’esperienza educativa dalla nascita a sei anni, con l’obiettivo di dare adeguata collocazione a tale esperienza all’interno del percorso di formazione della persona. Il decreto, tenuto anche conto dell’orientamento europeo, elimina la cesura tra i due periodi dell’infanzia, fornendo indicazioni e linee guida per servizi educativi e di istruzione di qualità;
- promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità: il decreto legislativo n. 66/2017 interviene, in particolare, sulla revisione delle modalità e dei criteri di certificazione, la modificazione della formazione iniziale degli insegnanti di sostegno e l’obbligo di formazione sulle tematiche dell’inclusione per il personale della scuola. L’obiettivo principale è quello di garantire all’alunno e allo studente con disabilità certificata di poter fruire di tutti i servizi di cui ha diritto. Si chiariscono inoltre i beneficiari di specifiche misure di inclusione scolastica peculiari per i minori disabili.